Realizzazione della nuova sede dell'Università Cattolica di Brescia
Per il Campus dell’Università Cattolica di Brescia l’impresa Deldossi ha integrato un modello pilota di cantiere cognitivo e strumenti di Business Intelligence
Dopo due anni di lavori, il Gruppo Deldossi ha ultimato l’intervento di trasformazione degli spazi dell’ex seminario diocesano a Mompiano (Brescia) in un ateneo moderno e all’avanguardia. Nel rispetto dei tempi concordati con la committenza, la rinnovata struttura è stata inaugurata al cospetto delle istituzioni che si sono pubblicamente complimentate per la professionalità del Gruppo e la qualità del risultato.
Le ore di lavoro totali sono state 437mila, sei i subappaltatori primari, dodici quelli secondari, venti le ditte fornitrici, 14.700 i metri quadrati coperti sui quali si è intervenuto, oltre 10mila i metri quadri di verde realizzato.
Per il video completo che presenta nel dettaglio le varie fasi costruttive di questo grande progetto cliccare qui.
Information modeling: un fondamentale supporto della fase costruttiva
Nell’organizzare il cantiere e gestire la commessa l’impresa Deldossi spinge nella transizione digitale, sostituendo i tradizionali elaborati cartacei con un processo di costruzione 4.0 basato su modelli informativi (Bim) e ambienti digitali di condivisione dei dati in cloud in grado di supportare efficacemente la comunicazione con tutti gli attori coinvolti nel processo realizzativo.
La visualizzazione 3D, output immediato della modellazione informativa, ha inoltre permesso di sviluppare digitalmente un altro processo tipico della fase costruttiva: la realizzazione di un prototipo a supporto del processo decisionale. Interagendo con il modello Bim tramite dispositivi di realtà virtuale immersiva, infatti, la committenza ha potuto affrontare alcune scelte relative alla funzionalità e all’estetica degli spazi universitari senza la creazione di un prototipo fisico, che avrebbe richiesto costi e tempi aggiuntivi di realizzazione, ma attraverso la navigazione in prima persona nel loro prototipo virtuale a scala reale.
Uno dei primi esempi di cantiere connesso
“Portare il cantiere in azienda” attraverso la sensorizzazione dei mezzi d’opera e dotando gli operatori di strumenti in grado di facilitare la comunicazione con i responsabili tecnici ed operativi come smartphone e tablet. Grazie a un parco mezzi aggiornato e sensorizzato, l’impresa è stata in grado di raccogliere dati dal cantiere e trasferirli, in cloud e real-time, nelle sedi aziendali competenti a livello tecnico e amministrativo.
L’uso di dispositivi mobili, come smartphone e tablet, è anch’esso parte della strategia attuata: da un lato ha permesso ai lavoratori in cantiere di aver sempre a disposizione la versione aggiornata della documentazione tecnica e dall’altro ha consentito loro di rilevare e inviare dati relativi al controllo delle lavorazioni, si pensi alle checklist del controllo qualità, in un ambiente collaborativo di condivisione delle informazioni.
Sicurezza e sostenibilità
L’informatizzazione dei controlli di accesso all’area di cantiere ha permesso di garantire trasparenza e legalità, tutelando la sicurezza dei lavoratori.
Il sistema di controllo degli accessi, regolato attraverso l’uso di badge e tornelli, oltre ad essere connesso al gestionale aziendale, era collegato a “Check”, il portale di cantiere frutto dell’attuazione del “Patto della Legalità”, stipulato dal settore delle costruzioni con il Comune di Brescia e che ha coinvolto numerosi enti tra cui Cape, Ance Brescia, Eseb, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Collegio Geometri Brescia, Ordine Ingegneri Brescia e Ordine Architetti di Brescia.
La riduzione dell’impatto ambientale della fase costruttiva è un altro dei driver delle scelte gestionali dell’impresa: la Deldossi, infatti, ha deciso di applicare i principi base dell’economia circolare riutilizzando i materiali provenienti dalla demolizione di alcune parti del vecchio stabile abbattendo la percentuale di scarti prodotti.